venerdì 18 maggio 2012

Meno strumentalizzazioni, più azioni.

In questa chiusura di campagna elettorale stiamo assistendo al rinfacciarsi di responsabilità politiche circa l'approvazione della costruzione della nota centrale a biomassa.

La questione della centrale non va affrontata guardando al passato, poiché nel presente il comitato sta agendo con la solidarietà di migliaia di cittadini, a prescindere dal loro colore politico, e delle 35 aziende agricole che danno lavoro a centinaia di santermani e sulle quali incombe in maniera diretta e con la massima intensità l'impatto degli inquinanti emessi da questo mostro “ecologico”. 

Il comitato auspica che la nuova amministrazione sia vicina alla cittadinanza nel dibattito e confronto pubblico, nell'azione legale e nelle spese economiche ad essa legate. 

Da novembre stiamo lavorando per fare luce sulla questione, attraverso l'accesso agli atti, il confronto con persone competenti, il confronto con l'esperienza di altri comitati cittadini, il vaglio, con i legali, del procedimento e delle autorizzazioni rilasciate. 

In particolare informiamo la cittadinanza tutta e le forze politiche che giovedì 10 maggio si è tenuta la prima udienza del ricorso al TAR di Bari, presentato dalla società proponente e nel quale ha preso parte attiva il comitato costituendosi parte civile. 

Ad oggi siamo in attesa della sentenza, non tutto è perduto, e ci stiamo preparando alle possibili conseguenze. 

Il comitato inoltre non può che auspicare anche l'apertura di un dibattito sulle future politiche riguardanti gli impianti a fonti rinnovabili che devono essere sostenibili per il nostro territorio nel rispetto di tutte le sue potenzialità e miranti ad una qualità di vita sempre più alta. 

Che le scelte vengano effettuate realmente nell'interesse del bene comune.

Il comitato No alla centrale a biomassa